Valutazione del rischio stress lavoro-correlato

Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro-correlato è quello di guidare e sostenere i datori di lavoro, i lavoratori e i loro rappresentanti, nella riduzione del rischio, attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale riduzione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori.

La valutazione del rischio, è condotta conformemente all’Accordo Quadro Europeo (8 ottobre 2004), che ha definito tale tipologia di rischio nel seguente modo:

– lo stress lavoro-correlato è stato individuato a livello internazionale, europeo e nazionale come oggetto di preoccupazione sia per i datori di lavoro che per i lavoratori;
– potenzialmente lo stress può riguardare ogni tipo di lavoro ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del contratto o del rapporto di lavoro;
– affrontare la questione dello stress lavoro-correlato può condurre ad una maggiore efficienza e ad un miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori con conseguenti benefici economici e sociali per le imprese, lavoratori e società nel suo complesso.

La valutazione non si propone solo la misurazione del fenomeno, ma è anche finalizzata allo sviluppo di una cultura volta alla promozione del benessere organizzativo nei luoghi di lavoro.

Sinteticamente la valutazione e gestione del rischio SLC è articolata in 3 fasi principali:

Fase 1. Inquadramento degli indicatori oggettivi, ossia verificabili, che è possibile associare a condizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione di una check list di indicatori, appositamente predisposta (Questionario strumento indicatore e Lista di controllo) La check list permette di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress, riferibili ai DATI AZIENDALI, CONTESTO e CONTENUTO del lavoro.

La compilazione delle tre aree della check list permette di acquisire una “stima” delle condizioni di rischio che sarà di livello BASSO – MEDIO – ALTO. Gli indicatori che sono stati inseriti tendono a quantificare parametri, il più possibile verificabili.

Fase 2. Misura della percezione dello stress dei lavoratori, attraverso l’utilizzo di un questionario, i cui risultati saranno analizzati in forma aggregata, nel senso che non saranno considerate le singole condizioni di stress occupazionale, bensì quelle dell’organizzazione.

Fase 3. In questa fase devono essere pianificate azioni di miglioramento: infatti le modalità per affrontare lo stress legato all’attività lavorativa vanno ricercate nell’azienda e nella gestione del lavoro.

Qui si propone un percorso di apprendimento sul tema “Stress lavoro-correlato”, secondo quella che viene definita formazione attiva. La formazione attiva è un approccio che assicura un attivo coinvolgimento dei partecipanti nel processo di apprendimento. Il percorso di apprendimento è finalizzato alla creazione di una nuova cultura del benessere organizzativo e della riduzione del possibile rischio stress lavoro-correlato.

La valutazione e gestione del rischio SLC deve essere documentata accuratamente nel D.V.R. come richiesto dall’art.28 comma 2 lettera b) del d. lgs. 81/08 insieme alla pianificazione dei possibili interventi correttivi e di miglioramento che l’Azienda potrà attuare per diminuire o eliminare i rischi da stress lavoro-correlato.

La valutazione è affidata al Dott. Francesco Gravili. Psicologo Psicoterapeuta Gruppoanalista, Criminologo Clinico,, Esperto in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni

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